Cina ed Europa al top per R&S. Italia non pervenuta

Lo studio Strategy& Global Innovation 1000 di PwC registra la forte crescita della spesa per l’innovazione in Cina. Bene anche l’Europa

Pubblicato il 06 Nov 2018

2018-800-x-400-Jan-9-2018

Cina ed Europa guidano la corsa dell’aumento degli investimenti in R&S che a livello mondiale raggiungono i 782 miliardi di dollari con una crescita dell’11%. Lo afferma lo studio Strategy& Global Innovation 1000 di PwC che evidenzia come la spesa in ricerca e sviluppo sia in crescita in tutte le regioni e in quasi tutti i settori industriali.

La corsa verso l’innovazione infatti vede la Cina in testa (+34% degli investimenti) seguita dall’Europa (14%), mentre il Nord America (+7,8%) e il Giappone (+9,3%) hanno registrato aumenti a una sola cifra.

A fare da traino sono soprattutto i settori delle telecomunicazioni, consumer, sanità, automotive, aerospaziale e difesa, mentre il numero di innovatori ad alto valore aggiunto è diminuito nella chimica ed energia, informatica ed elettronica, software e Internet.

Le società top sono a stelle e strisce

A livello regionale il report segnala forte la crescita delle imprese cinesi passate dal 3% nella prima valutazione degli innovatori ad alto potenziale di innovazione nel 2007 al 17% del 2017. Anche l’Europa è aumentata significativamente, passando dal 18% (2007) al 30% del 2017.  Il numero di innovatori ad alto valore aggiunto è diminuito invece del 45% per le imprese nordamericane e dell’8% per quelle giapponesi.

L’indagine ha stilato anche una classifica delle 88 aziende più innovative del mondo fra le quali troviamo alcune aziende europee ma nessuna italiana.

L’azienda top innovator è Apple, seguita da Amazon, Alphabet (Google), Microsoft e Tesla. Al sesto posto, e unica non Usa, c’è Samsung, mentre Netflix entra per la prima volta fra le top 10. Il record degli investimenti però è di Amazon seguita da Alphabet, Volkswagen, Samsung e Intel con la Mela che si piazza al settimo posto.

Nella lista delle 88 troviamo però anche nomi come la tedesca Adidas, Amadeus It (Spagna), Ingenico (Francia) e Gn (Danimarca). I differenti risultati fra investimenti in R&S li spiega Barry Jaruzelski, Principal, PwC US, Strategy&, secondo il quale “Nonostante i livelli record di investimento, i risultati dello studio sono un’ulteriore conferma che l’eccellenza nell’innovazione non può essere acquistata semplicemente spendendo di più in ricerca e sviluppo ma è il risultato di una meticolosa attenzione alla strategia, alla cultura, al coinvolgimento dei dirigenti, alla profonda conoscenza dei clienti e a un’esecuzione disciplinata in tutto il ciclo dell’innovazione”.

Le caratteristiche comuni

Queste imprese che, oltre a investire molto in R&S, vantano anche una forte crescita hanno secondo lo studio caratteristiche comuni. La prima è il forte allineamento fra le strategie innovazione e quelle aziendali.

La seconda riguarda la cultura. Il 71% degli intervistati affermano la loro cultura aziendale è altamente allineata con la loro strategia di innovazione. In Amadeus It i team di innovazione sono multiculturali e una delle pratiche adottate è la creazione di un sistema di campioni dell’innovazione all’interno delle unità di R&S e business unit, il cui ruolo è di promuovere e favorire l’approccio innovativo dell’azienda, incoraggiare le persone a presentare idee e poi raccoglierle per assicurarsi che siano visibili al resto dell’organizzazione.

Il terzo fattore è la leadership con il 78% delle aziende che registrano una crescita del fatturato superiore a quella della concorrenza dove l’executive team è altamente o strettamente allineato con gli investimenti in R&S e la strategia di innovazione. Altri fattori possono riguardare l’innovazione basata su intuizioni dirette degli utenti finali e il controllo rigoroso della selezione dei progetti nelle prime fasi del processo di innovazione. Le aziende al vertice della classifica eccellono in ognuna di queste prime cinque caratteristiche e sono stati in grado di integrarle per creare esperienze uniche per i clienti.

Valuta la qualità di questo articolo

F
Luigi Ferro

Giornalista, 54 anni. Da tempo segue le vicende dell’Ict e dell’innovazione nel mondo delle imprese. Ha collaborato con le principali riviste del settore tecnologico con quotidiani e periodici

email Seguimi su

Articoli correlati

Articolo 1 di 4