Supercomputer, intelligenza artificiale, cybersecurity, formazione e adeguamento della pubblica amministrazione: sono i cinque ambiti per i quali la Commissione Europea ha previsto uno stanziamento di 9,2 miliardi di euro nell’ambito del programma Europa digitale relativo al periodo 2021-2017. Lo stanziamento fa parte della proposta di bilancio a lungo termine dell’UE. Il programma Europa Digitale, basato sulla strategia per il mercato unico digitale varata a maggio 2015 e sui risultati ottenuti negli ultimi anni, ha come obiettivo principale quello di plasmare la trasformazione digitale dell’Europa a vantaggio dei cittadini e delle imprese.
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Le linee guida di Europa digitale
La Commissione Europea traccia così le strategie per il futuro digitale dell’Unione. “Il mercato unico digitale fornisce il quadro giuridico per garantire che i cittadini e le imprese – spiega Andrus Ansip, Vicepresidente e Commissario responsabile per il Mercato unico digitale – possano beneficiare appieno della trasformazione digitale. Il nostro obiettivo è stato adeguare il bilancio dell’UE alle sfide future: la trasformazione digitale è presa in considerazione in tutte le proposte, dai trasporti all’energia, dall’agricoltura all’assistenza sanitaria e alla cultura. Per rafforzare questo impegno, oggi proponiamo maggiori investimenti nell’intelligenza artificiale, nel supercalcolo, nella cibersicurezza, nelle competenze e nell’eGovernment: tutti settori che i leader dell’UE hanno individuato come essenziali per la competitività futura dell’UE.”
“Avere a disposizione il primo programma digitale paneuropeo è un passo importante per rafforzare la leadership mondiale dell’Europa nel conseguimento della trasformazione digitale. Investiremo in capacità digitali strategiche essenziali – sottolinea Mariya Gabriel, Commissaria responsabile per l’Economia e la società digitali – come l’intelligenza artificiale, il calcolo ad alte prestazioni e la cibersicurezza, e, come sempre in tutte le nostre iniziative in campo digitale, i cittadini europei saranno al centro. Uno dei principali pilastri del programma è l’investimento a favore dei nostri cittadini affinché acquisiscano le competenze digitali avanzate, necessarie per accedere alle più recenti tecnologie digitali e per usarle”.
I cinque settori di intervento di Europa digitale
Supercomputer: 2,7 miliardi per finanziare progetti di sviluppo e rafforzamento delle capacità di supercalcolo e trattamento dei dati in Europa, fondamentali per lo sviluppo di molti settori, dall’assistenza sanitaria alle energie rinnovabili, dalla sicurezza dei veicoli alla cibersicurezza. Il finanziamento assicurerà un uso più ampio ed efficiente del supercalcolo nel settore pubblico e in quello privato, comprese le piccole e medie imprese.
Europa digitale mirerà a sviluppare un’infrastruttura di dati e supercomputer di livello mondiale con capacità a esascala, ossia un miliardo di miliardi (o 1018) di calcoli al secondo, entro il 2022/2023, e strutture di calcolo post esascala entro il 2026/2027, dotando l’UE di un proprio parco tecnologico autonomo e concorrenziale che le consentirà di conseguire l’eccellenza in applicazioni di supercalcolo ampliandone al contempo la disponibilità e l’uso.
Intelligenza artificiale: 2,5 miliardi sono previsti per contribuire a diffondere l’intelligenza artificiale nell’economia e nella società europee. Questo bilancio si basa sull’approccio europeo all’intelligenza artificiale, presentato il 25 aprile 2018: lo scopo è stimolare gli investimenti per sfruttare al massimo l’intelligenza artificiale, tenendo conto dei cambiamenti socioeconomici che essa porta con sé e garantire un adeguato quadro etico e giuridico.
Il programma Europa digitale permetterà alle autorità pubbliche e alle imprese, soprattutto quelle più piccole, di avere un migliore accesso alle strutture di prova e sperimentazione in intelligenza artificiale negli Stati membri, mentre maggiori investimenti in ricerca e innovazione nell’ambito di Orizzonte Europa assicureranno che l’UE rimanga all’avanguardia degli sviluppi scientifici e tecnologici nel campo dell’intelligenza artificiale.
La Commissione propone di creare “biblioteche europee” comuni di algoritmi accessibili a tutti, per aiutare i settori pubblico e privato ad individuare e acquisire le soluzioni più adatte alle loro esigenze. Piattaforme aperte e accesso a spazi industriali di dati per l’intelligenza artificiale saranno resi disponibili in tutta l’UE in poli di innovazione digitale, che forniranno strutture di prova e di conoscenza alle piccole imprese e agli innovatori.
Cybersicurezza e fiducia: 2 miliardi saranno investiti nella salvaguardia dell’economia digitale, della società e delle democrazie dell’UE promuovendo la cyberdifesa e la cybersicurezza dell’industria dell’UE, finanziando attrezzature e infrastrutture d’avanguardia nel settore e sostenendo lo sviluppo delle capacità e delle conoscenze necessarie. La proposta si basa su un ampio pacchetto di misure sulla cibersicurezza, presentato a settembre 2017, e sulla prima legislazione a livello dell’UE in materia di cibersicurezza entrata in vigore a maggio 2018.
Competenze digitali: 700 milioni per assicurare che attualmente e in futuro i lavoratori abbiano la possibilità di acquisire facilmente le competenza digitali con corsi di formazione a breve e lungo termine e con tirocini sul posto di lavoro, indipendentemente dal loro Stato membro di residenza. Nel programma Europa digitale, i poli di innovazione digitale svolgeranno programmi mirati per aiutare le piccole e medie imprese e le pubbliche amministrazioni a fornire al proprio personale le competenze avanzate necessarie per poter accedere alle nuove opportunità offerte dal supercalcolo, dall’intelligenza artificiale e dalla cibersicurezza.
Garantire un vasto uso delle tecnologie digitali nell’economia e nella società: 1,3 miliardi assicureranno la trasformazione digitale della pubblica amministrazione e dei servizi pubblici e la loro interoperabilità a livello UE, inoltre faciliteranno l’accesso delle imprese, soprattutto delle PMI, alla tecnologia e al know-how. I poli di innovazione digitale fungeranno da “sportelli unici” per le piccole e medie imprese e per le amministrazioni pubbliche e forniranno l’accesso a competenze tecnologiche e strutture di sperimentazione oltre a offrire consulenza per valutare meglio la fattibilità economica dei progetti di trasformazione digitale. Sarà inoltre dato sostegno a una rete di poli dell’innovazione digitale affinché sia garantita la copertura geografica europea più ampia possibile. I poli di innovazione digitale costituiscono oggi uno dei principali elementi della strategia sulla digitalizzazione dell’industria europea.
Le prossime tappe di Europa digitale
Un rapido accordo sul bilancio a lungo termine dell’Unione europea e sulle sue proposte settoriali – spiega il documento della Commissione – è essenziale al fine di assicurare che i fondi dell’UE inizino a produrre risultati concreti al più presto possibile. Data l’urgenza della situazione e la portata degli investimenti necessari, vi è una forte necessità di un intervento dell’UE volto al finanziamento comune e al coordinamento delle azioni in proporzioni tali da poter rispondere alle sfide che la trasformazione digitale porta con sé. Questo dovrebbe assicurare che i benefici delle nuove tecnologie digitali siano pienamente condivisi.
Se il divario di investimenti non sarà colmato rapidamente, spiega la nota, si rischia di indebolire la capacità d’innovazione dell’UE e la sua competitività industriale. Un accordo sul prossimo bilancio a lungo termine nel 2019 permetterebbe una transizione senza soluzione di continuità tra l’attuale bilancio a lungo termine (2014-2020) e quello nuovo e garantirebbe la prevedibilità dei finanziamenti, a vantaggio di tutti.
Gli altri investimenti per il digitale
La nota della Commissione Europea, inoltre, ricorda come, attraverso fondi supplementari l’Unione potrà investire maggiormente nell’economia e nella società digitali. La Commissione propone, infatti, di portare a 3 miliardi il bilancio per infrastrutture digitali nell’ambito del meccanismo per collegare l’Europa attraverso progetti di massimo valore aggiunto europeo, in particolare sui collegamenti transfrontalieri.
In campo digitale, inoltre, contribuirà a garantire che tutti i principali motori socioeconomici, come le scuole, gli ospedali, i poli di trasporto, i principali fornitori di servizi pubblici e le imprese ad alta intensità digitale abbiano accesso a connessioni a banda larga orientate al futuro entro il 2025.
Oltre a Europa digitale, nel prossimo quadro finanziario pluriennale, nell’ambito di Orizzonte Europa, si dovranno mantenere e rafforzare i finanziamenti per la ricerca e l’innovazione nelle tecnologie digitali di prossima generazione.