Credito d’imposta per la formazione, tutte le attività incentivate (c’è anche il marketing)

Tutto quello che c’è da sapere sul nuovo credito d’imposta per le spese in formazione volte a creare o accrescere competenze sulle tecnologie 4.0. L’analisi della norma e i testi integrali.

Pubblicato il 06 Nov 2017

formazione


Uno dei pilastri fondanti al capitolo sviluppo della nuova legge di bilancio è il credito d’imposta per le attività di formazione finalizzato allo sviluppo delle competenze che consentano a lavoratori e imprese di sfruttare al massimo i vantaggi offerti dalle tecnologie 4.0. Su Innovation Post vi abbiamo raccontato le vicissitudini di questa nuova norma, arrivata in manovra sicuramente “monca” rispetto alle intenzioni iniziali. Sia come sia, il disegno di legge è approdato in Senato (dove peraltro non si escludono ulteriori modifiche) con una norma – l’articolo 8 –  che ha una formulazione lunga e complessa che vi riportiamo in fondo a questo articolo.

Aggiornamento – Leggi qui il testo approvato dal Parlamento nella sua versione definitiva.

L’incentivo

Sintetizzando, le imprese che applicano contratti collettivi che le prevedano potranno svolgere attività di formazione “per acquisire o consolidare le conoscenze delle tecnologie previste dal Piano Nazionale Impresa 4.0”. Su queste spese matureranno di un credito d’imposta pari al 40% (sfruttabile nel 2019), fino a un massimo di 300 mila euro ed entro un tetto complessivo di spesa a livello nazionale di 250 milioni di euro.  I costi sostenuti devono essere certificati da un revisore dei conti.

Le spese ammesse

Il comma 3 dell’articolo 8 dice che

Sono ammissibili al credito d’imposta solo le attività di formazione svolte per acquisire o consolidare le conoscenze delle tecnologie previste dal Piano Nazionale Impresa 4.0 quali big data e analisi dei dati, cloud e fog computing, cyber security, sistemi cyber-fisici, prototipazione rapida, sistemi di visualizzazione e realtà aumentata, robotica avanzata e collaborativa, interfaccia uomo macchina, manifattura additiva, internet delle cose e delle macchine e integrazione digitale dei processi aziendali, applicate negli ambiti elencati nell’Allegato 1.

Si tratta chiaramente di un elenco di tecnologie che non va interpretato come esaustivo (“quali” è esemplificativo).

Quanto agli ambiti applicativi, finché il testo della manovra non è approdato in Senato non era noto il contenuto di questo allegato. Oggi invece lo abbiamo a disposizione (lo trovate riportato in forma integrale in fondo a questo articolo) e possiamo vedere che gli ambiti applicativi della norma sono sostanzialmente tre: Vendita e Marketing, Informatica e Tecniche e tecnologie di produzione.

Di ciascuna di queste tre categorie vengono elencate le “materie” che possono essere oggetto di attività formative.

La voce marketing e vendite

Le attività di formazione possono essere relative a una delle seguenti funzioni:

  • Acquisti
  • Commercio al dettaglio
  • Commercio all’ingrosso
  • Gestione del magazzino
  • Servizi ai consumatori
  • Stoccaggio
  • Tecniche di dimostrazione
  • Marketing
  • Ricerca di mercato

Si tratta di un elenco piuttosto ampio, che ricomprende anche l’area della logistica e dei servizi, oltre a quelle più propriamente legate a vendite e marketing. Ricordiamo che le attività di formazione dirette a queste funzioni devono comunque avere attinenza con una delle tecnologie previste dal Piano Nazionale Impresa 4.0.

Informatica

Le voci previste al capitolo Informatica sono

  • Analisi di sistemi informatici
  • Elaborazione elettronica dei dati
  • Formazione degli amministratori di rete
  • Linguaggi di programmazione
  • Progettazione di sistemi informatici
  • Programmazione informatica
  • Sistemi operativi
  • Software per lo sviluppo e la gestione di beni strumentali oggetto dell’allegato A alla legge 11 dicembre 2016, n. 232
  • Software oggetto dell’allegato B alla legge 11 dicembre 2016, n. 232

Anche qui le previsioni sono molto ampie e vanno oltre le competenze specifiche sulle tecnologie previste nel piano (richiamate negli ultimi due punti), estendendosi anche a competenze più generali come quelle sui sistemi operativi o l’amministrazione delle reti.

Anche qui ricordiamo però che si deve trattare di formazione finalizzata ad accrescere competenze relative una delle tecnologie previste dal Piano Nazionale Impresa 4.0. Che non significa aver già effettuato investimenti 4.0. Facciamo un esempio: un’impresa che utilizza unicamente torni tradizionali, ma ha intenzione di acquistare torni a controllo numerico, può fruire dell’incentivo per la formazione sul funzionamento di un software per la programmazione di un CNC.

Tecniche e tecnologie di produzione

Incredibilmente dettagliato, con ben 88 voci, l’elenco degli ambiti applicativi relativi alla voce Tecniche e tecnologie di produzione. Sono riportati tutti i settori nei quali è possibile fruire di formazione relativa alle tecniche di produzione. E sfugge francamente la ragione di tanto rigore, visto che poi si ritrovano, oltre a tutti i principali settori manifatturieri, anche climatizzazione, edilizia e progettazione urbana. L’elenco completo comunque è in fondo alla pagina.

Il testo integrale dell’articolo 8

Credito d’imposta per le spese di formazione 4.0

  1. A tutte le imprese, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico in cui operano nonché dal regime contabile adottato, che effettuano spese in attività di formazione nel periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2017, è attribuito un credito d’imposta nella misura del 40 per cento delle spese relative al solo costo aziendale del personale dipendente per il periodo in cui viene occupato in attività di formazione negli ambiti di cui al comma 3.
  2. Il credito d’imposta di cui al comma 1 è riconosciuto, fino ad un importo massimo annuale di euro 300.000 per ciascun beneficiario, per le attività di formazione, negli ambiti richiamati al comma 3, pattuite attraverso contratti collettivi aziendali o territoriali.
  3. Sono ammissibili al credito d’imposta solo le attività di formazione svolte per acquisire o consolidare le conoscenze delle tecnologie previste dal Piano Nazionale Impresa 4.0 quali big data e analisi dei dati, cloud e fog computing, cyber security, sistemi cyber-fisici, prototipazione rapida, sistemi di visualizzazione e realtà aumentata, robotica avanzata e collaborativa, interfaccia uomo macchina, manifattura additiva, internet delle cose e delle macchine e integrazione digitale dei processi aziendali, applicate negli ambiti elencati nell’Allegato 1.
  4. Non si considerano attività di formazione ammissibili la formazione ordinaria o periodica organizzata dall’impresa per conformarsi alla normativa vigente in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro, di protezione dell’ambiente e ad ogni altra normativa obbligatoria in materia di formazione.
  5. Il credito d’imposta deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta in cui sono state sostenute le spese di cui al comma 1 e in quelle relative ai periodi d’imposta successivi fino a quando se ne conclude l’utilizzo, non concorre alla formazione del reddito né della base imponibile dell’imposta regionale sulle attività produttive, non rileva ai fini del rapporto di cui agli articoli 61 e 109, comma 5, del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, ed è utilizzabile a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in cui i costi sono sostenuti esclusivamente in compensazione ai sensi dell’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241.
  6. Al credito d’imposta di cui al presente articolo non si applicano i limiti di cui all’articolo 1, comma 53, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e di cui all’articolo 34 della legge 23 dicembre 2000, n. 388.
  7. L’incentivo è concesso nel rispetto dei limiti e delle condizioni previsti dal regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione, del 17 giugno 2014, che dichiara alcune categorie di aiuti compatibili con il mercato interno in applicazione degli articoli 107 e 108 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, e in particolare dall’articolo 31 del medesimo regolamento, che disciplina gli aiuti alla formazione. Agli adempimenti europei, nonché a quelli relativi al Registro nazionale degli aiuti di Stato, provvede il Ministero dello sviluppo economico.
  8. Ai fini dell’ammissibilità al credito d’imposta, i costi sono certificati dal soggetto incaricato della revisione legale o da un professionista iscritto nel Registro dei revisori legali, di cui al decreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 39. Tale certificazione deve essere allegata al bilancio. Le imprese non soggette a revisione legale dei conti devono comunque avvalersi delle prestazioni di un revisore legale dei conti o di una società di revisione legale dei conti. Il revisore legale dei conti o il professionista responsabile della revisione legale dei conti, nell’assunzione dell’incarico, osserva i principi di indipendenza elaborati ai sensi dell’articolo 10 del citato decreto legislativo n. 39 del 2010 e, in attesa della loro emanazione, quelli previsti dal codice etico dell’International Federation of Accountants (IFAC). Le spese sostenute per l’attività di certificazione contabile da parte delle imprese di cui al terzo periodo sono ammissibili entro il limite massimo di euro 5.000. Le imprese con bilancio revisionato sono esenti dagli obblighi previsti dal presente comma.
  9. Nei confronti del revisore legale dei conti o del professionista responsabile della revisione legale dei conti che incorre in colpa grave nell’esecuzione degli atti che gli sono richiesti per il rilascio della certificazione di cui al comma 8 si applicano le disposizioni dell’articolo 64 del codice di procedura civile.
  10. Con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, sono adottate, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, le disposizioni applicative necessarie, con particolare riguardo all’individuazione delle procedure di concessione e di utilizzo del beneficio nonché alla documentazione richiesta, all’effettuazione dei controlli e alle cause di decadenza e revoca del beneficio.
  11. Per l’attuazione del presente articolo è autorizzata la spesa di 250 milioni di euro per l’anno 2019. Il Ministero dell’economia e delle finanze effettua il monitoraggio delle fruizioni del credito d’imposta di cui al presente articolo, ai fini di quanto previsto dall’articolo 17, comma 13, della legge 31 dicembre 2009, n. 196.

L’Allegato

Vendita e marketing

  1. Acquisti
  2. Commercio al dettaglio
  3. Commercio all’ingrosso
  4. Gestione del magazzino
  5. Servizi ai consumatori
  6. Stoccaggio
  7. Tecniche di dimostrazione
  8. Marketing
  9. Ricerca di mercato

Informatica

  1. Analisi di sistemi informatici
  2. Elaborazione elettronica dei dati
  3. Formazione degli amministratori di rete
  4. Linguaggi di programmazione
  5. Progettazione di sistemi informatici
  6. Programmazione informatica
  7. Sistemi operativi
  8. Software per lo sviluppo e la gestione di beni strumentali oggetto dell’allegato A alla legge 11 dicembre 2016, n. 232
  9. Software oggetto dell’allegato B alla legge 11 dicembre 2016, n. 232

Tecniche e tecnologie di produzione

  1. Fabbricazione di armi da fuoco
  2. Fabbricazione di utensili e stampi
  3. Fusione dei metalli e costruzione di stampi
  4. Idraulica
  5. Ingegneria meccanica
  6. Ingegneria metallurgica
  7. Lavorazione della lamiera
  8. Meccanica di precisione
  9. Lavorazione a macchina dei metalli
  10. Saldatura
  11. Siderurgia
  12. Climatizzazione
  13. Distribuzione del gas
  14. Energia nucleare, idraulica e termica
  15. Ingegneria climatica
  16. Ingegneria elettrica
  17. Installazione e manutenzione di linee elettriche
  18. Installazioni elettriche
  19. Produzione di energia elettrica
  20. Riparazione di apparecchi elettrici
  21. Elettronica delle telecomunicazioni
  22. Ingegneria del controllo
  23. Ingegneria elettronica
  24. Installazione di apparecchiature di comunicazione
  25. Manutenzione di apparecchiature di comunicazione
  26. Manutenzione di apparecchiature elettroniche
  27. Robotica
  28. Sistemi di comunicazione
  29. Tecnologie delle telecomunicazioni
  30. Tecnologie di elaborazione dati
  31. Biotecnologie
  32. Conduzione di impianti e macchinari di trasformazione
  33. Ingegneria chimica
  34. Ingegneria chimica dei processi
  35. Processi petroliferi, gas e petrolchimici
  36. Tecniche di chimica dei processi
  37. Tecniche di laboratorio (chimico)
  38. Tecnologie biochimiche
  39. Cantieristica navale
  40. Manutenzione e riparazione imbarcazioni
  41. Ingegneria automobilistica
  42. Ingegneria motociclistica
  43. Manutenzione e riparazione di veicoli
  44. Progettazione di aeromobili
  45. Manutenzione di aeromobili
  46. Agricoltura di precisione
  47. Lavorazione degli alimenti
  48. Conservazione degli alimenti
  49. Produzione bevande
  50. Lavorazione del tabacco
  51. Scienza e tecnologie alimentari
  52. Confezione di calzature
  53. Filatura
  54. Lavorazione del cuoio e delle pelli
  55. Preparazione e filatura della Lana
  56. Produzione di capi di abbigliamento
  57. Produzione di cuoio e pellami
  58. Sartoria
  59. Selleria
  60. Tessitura industriale
  61. Ceramica industriale
  62. Ebanisteria
  63. Fabbricazione di mobili
  64. Falegnameria (non edile)
  65. Lavorazione della gomma
  66. Lavorazione e curvatura del Legno
  67. Lavorazione industriale del vetro
  68. Produzione della plastica
  69. Produzione e Lavorazione della carta
  70. Produzione industriale di diamanti
  71. Tecnologie del Legno da costruzione
  72. Estrazione di carbone
  73. Estrazione di gas e petrolio
  74. Estrazione di materie grezze
  75. Ingegneria geotecnica
  76. Ingegneria mineraria
  77. Cartografia/agrimensura e rilievi
  78. Progettazione delle strutture architettoniche
  79. Progettazione e pianificazione urbana
  80. Progettazione edilizia
  81. Costruzione di ponti
  82. Costruzione di strade
  83. Edilizia
  84. Impianti idraulici, riscaldamento e ventilazione
  85. Ingegneria civile
  86. Ingegneria edile
  87. Ingegneria portuale
  88. Tecnologie edili ed ingegneristiche (Building Information Modeling)

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Franco Canna
Franco Canna

Fondatore e direttore responsabile di Innovation Post. Grande appassionato di tecnologia, laureato in Economia, collabora dal 2001 con diverse testate B2B nel settore industriale scrivendo di automazione, elettronica, strumentazione, meccanica, ma anche economia e food & beverage, oltre che con organizzatori di eventi, fiere e aziende.

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