G7, i grandi promettono: “Tecnologie al servizio di una crescita sostenibile”

Nella dichiarazione finale i ministri delle sette potenze puntano a sfruttare la trasformazione digitale per creare opportunità economiche per tutti. I documenti su PMI, Intelligenza Artificiale e Cyber Security.

Pubblicato il 26 Set 2017

Il G7 di Torino


“La Next Production Revolution è adesso. La combinazione di diverse tecnologie, digitali e non, nuovi materiali e nuovi processi sta già trasformando la produzione nelle nostre nazioni, con effetti pervasivi sulle nostre vite”. I sette ministri dell’Economia del G7 aprono così la dichiarazione finale dei due giorni di lavoro del summit sull’industria alla Venaria Reale di Torino (qui il testo completo in inglese) su industria 4.0, intelligenza artificiale e sicurezza informatica. Il documento di quindici pagine, a cui sono affiancati tre allegati (qui la versione tradotta in italiano di quelli su A.I. e cyber security), raccoglie la sintesi dei lavori degli sherpa dei ministri di Italia, Stati Uniti, Francia, Germania, Canada, Giappone e Regno Unito e dei loro innovatori.

L’obiettivo

“Il nostro approccio – scrivono i sette – ha l’obiettivo di guardare lontano con lo scopo di utilizzare le tecnologie per una crescita sostenibile, un aumento della produttività e il miglioramento degli standard di vita”. Il piano guarda innanzitutto alle pmi, che nei paesi del G7 pesano per più della metà del prodotto interno lordo e danno lavoro al 56% degli occupati.

Inclusione per le piccole e medie imprese

Parola d’ordine: inclusione. I sette hanno deciso di abbracciare “politiche che rendano le PMI in grado di cogliere per intero i vantaggi delle tecnologie emergenti, di superare il digital divide e di facilitare un loro accesso effettivo e significativo alle piattaforme digitali”.

Apertura è la seconda parola chiave. I 7 hanno ribadito che credono “fermamente che la libertà di espressione e il flusso libero di informazioni, idee e conoscenza siano essenziali per l’economia digitale e benefici per lo sviluppo”. In quest’ottica, i leader del G7 hanno insistito sul traguardo di “portare 1,5 miliardi di nuovi utenti internet online entro il 2020 e di incoraggiare lo sviluppo domestico della connettività a tutte le persone entro il 2025”.

Intelligenza Artificiale e Cyber Security

Su A.I e Cyber Security sono stati prodotto due documenti di indirizzo importanti perché, semplicemente, non era scontato un accordo tra gli stati, considerati i diversi approcci tra i Paesi nordamericano e quelli europei e asiatici. Li abbiamo tradotti integralmente e potete leggere qui quello sull’A.I. e qui quello sulla cyber security.

I prossimi passaggi

“Una nuova finestra di opportunità si sta aprendo davanti a noi”, chudono i sette ministri, che affermano di aver raccolto gli spunti degli innovatori, riuniti nell’I-7, e di attendere le conclusioni su scienza e lavoro che arriveranno dai prossimi appuntamenti del G7 di Torino. Sui temi più strettamente connessi all’industria il dibattito è rimandato al prossimo ciclo di incontri del G7, in programma l’anno prossimo sotto la presidenza del Canada.

Lavoro di squadra

“Abbiamo fatto un lavoro corale, resta ancora molto da scrivere ma abbiamo fatto un passo avanti. È un capitolo che abbiamo scritto tutti insieme”, ha commentato il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda. E ha aggiunto: “L’innovazione attrae ma spaventa, com’è accaduto per la globalizzazione e l’internazionalizzazione. Il G7 deve occuparsi di questi processi e fissare paletti perché il cambiamento non sia fine a se stesso ma orientato all’uomo, monitorare quello che accade e stabilire i principi fondamentali che l’innovazione tecnologica deve rispettare, non per incardinarla in un sistema asfittico di regole ma per renderla accettabile”.

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Luca Zorloni

Cronaca ed economia mi sono sembrate per anni mondi distanti dal mio futuro. E poi mi sono ritrovato cronista economico. Prima i fatti, poi le opinioni. Collaboro con Il Giorno e Wired e, da qualche mese, con Innovation Post.

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