Dal sensore al cloud, la meccatronica e l’automazione sposano l’ICT

Pubblicato il 13 Ott 2016

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Ridurre il time-to-market e migliorare flessibilità ed efficienza. Sono queste le principali sfide alle quali la digitalizzazione della produzione potrebbe offrire una risposta concreta. A dirlo, in occasione del Forum Meccatronica, la mostra-convegno ideata da ANIE Automazione in collaborazione con Messe Frankfurt Italia, è Sabina Cristini, presidente del Gruppo Meccatronica di ANIE Automazione.

Le aziende si trovano oggi difronte a uno scenario di mercato che impone loro di sviluppare e commercializzare in tempi sempre più brevi prodotti sempre più complessi e personalizzati. La mass customization però non è più una chimera: le aziende hanno infatti finalmente a disposizione una “cassetta degli attrezzi digitale” che può permettere loro di integrare le diverse tecnologie comunemente raggruppate sotto il dominio di Industry 4.0, migliorando le proprie performance e concretizzando nuove opportunità di business.

Al tema delle “Prestazioni” è stata espressamente dedicata una delle tre sessioni del Forum, moderata al mattino da modera Carlo Danesin di FCA Italy e al pomeriggio da Claudio Locatelli di Italcementi. Qui sono intervenute tra le più importanti aziende dell’automazione spiegando alla platea come sfruttare gli “attrezzi digitali” che oggi sono a loro disposizione.

Gli interventi

Alberto Poli (Wago) ha parlato di networking e security. Se la connessione in rete di macchine e impianti è una delle chiavi abilitanti dell’azienda 4.0, non si può più trascurare l’aspetto della cybersecurity per tutelare quattro priorità: riservatezza delle informazioni, disponibilità di macchine e impianti, incolumità delle persone e tracciabilità dei dati.

Andrea Gozzi (Siemens) ha invece spiegato il legame tra meccatronica e cloud e le conseguenti opportunità di business (qui un approfondimento sul suo intervento). Le piattaforme in cloud oggi consentono di andare oltre la raccolta dei dati e di sviluppare servizi data-driven utili per ottimizzare i processi produttivi.

Andrea Grassi (Schmersal) ha invece spostato il focus sulla sicurezza (safety) delle macchine e sui vantaggi della diagnostica evoluta per l’affidabilità dell’impianto produttivo. Oggi occorre superare – ha spiegato – l’approccio dicotomico tra sicurezza e performance di macchina. Un interruttore moderno basato su un sensore elettronico è in grado non solo di proteggere la maccina, ma anche di contribuire alla diagnosi e offrire dati utili all’azienda interfacciandosi, tramite un gateway, all’automazione e ai livelli superiori.

Alessandro Ferioli (Festo) ha posto l’accento sull’integrazione tra automazione, didattica, ricerca e sviluppo necessaria a costruire la smart factory 4.0, che sarà interconnessa, adattiva e flessibile. Ferioli ha poi mostrato alcuni esperimenti del bionic learning network di Festo e il caso delle BionicANTs, le formiche elettroniche, come esempio di sviluppi meccatronici nati proprio dall’integrazione.

Emanuele Verì (Bonfiglioli) ha invece mostrato alla platea un interessante caso concreto di revisione di un sistema di carico cestoni in un impianto ceramico.

Franco Zanella (Sew Eurodrive) ha introdotto il tema della smart logistics e ha parlato diffusamente dei veicoli a guida autonoma (AGV) con trasmissione dell’energia senza contatto, mostrando un’affascinante video-simulazione della fabbrica che potremo vedere nei prossimi anni.

Raffaele Esposito (Phoenix Contact) ha tenuto un applauditissimo speech sulla rete Ethernet come dorsale della fabbrica digitalizzata. Ha mostrato tutti gli aspetti da prendere in considerazione per un corretto dimensionamento e per la configurazione ottimale dell’infrastruttura di rete, dalla scelta di cavi e materiali (rame o fibra ottica polimerica o in vetro) alle antenne e alle diverse tecnologie per la comunicazione wireless, agli switch. Ha poi parlato del rischio a cui si va incontro se non si implementa una corretta strategia per la security.

Carlo Viale (Panasonic) ha invece risolto il quesito su come trasformare la prestazione meccatronica in effettivo aumento di produttività grazie alla possibilità di accedere ai dati di macchina, all’integrazione delle stesse in rete e all’utilizzo di piattaforme di teleassistenza.

Simone Brisacani (Bosch Rexroth) ha parlato della relazione sempre più stretta tra macchine connesse in campo, comunicazione IT e tool di analisi al servizio dell’efficienza produttiva, spiegando come i sistemi di analisi automatica permettano di ridurre i fermo macchina e i costi di produzione, aumentando al contempo la qualità della produzione e la vita utile della macchina.

Marco Pontiroli (Beckhoff Automation) ha tenuto una presentazione significativamente intitolata “Dal sensore al Cloud, reinventare la piramide della comunicazione migliorando l’efficienza produttiva di macchine e impianti”. L’aumento della competitività è oggi un’istanza comune sia dei costruttori di macchine che degli end user e può essere ottenuta analizzando un maggior numero di dati con un livello di dettaglio superiore. I migliori risultati si possono ottenere spostando l’analisi dei dati dal campo a piattaforme cloud (pubblico o privato) dove girano tool di analisi sempre più potenti.

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Franco Canna
Franco Canna

Fondatore e direttore responsabile di Innovation Post. Grande appassionato di tecnologia, laureato in Economia, collabora dal 2001 con diverse testate B2B nel settore industriale scrivendo di automazione, elettronica, strumentazione, meccanica, ma anche economia e food & beverage, oltre che con organizzatori di eventi, fiere e aziende.

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